Se l'Italia rappresenta la terra natale dell'industria ottica, Venezia indubbiamente ne é la culla. Sebbene la precisa identità di chi per primo abbia inventato gli occhiali rimanga una questione controversa, le origini geografiche di questo mestiere sono indiscusse. Non più tardi del 1285 viene data prova certa dell'esistenza di una vetreria veneziana che produceva vitreos ab oculis ad legendum, o meglio vetro per occhiali da lettura. Il primo uso del termine "occhiali" può essere fatto risalire al 1317 quando fece la sua comparsa in un documento commerciale che dava ad un mercante locale la licenza di vendere un progenitore di ciò che noi definiamo attualmente occhiali. Il commercio degli occhiali si diffuse nella regione grazie agli ambulanti e solo verso la fine del XIX secolo prese avvio in Italia la produzione su scala industriale ad opera di Angelo Frescura, un commerciante ottico di Belluno.
I primi veri e propri occhiali venivano prodotti in pelle, successivamente sostituita dal legno, dal corno naturale nonché‚ dal metallo. Rivettate al centro, queste montature rudimentali erano in precario equilibrio sul naso di chi le indossava. Utilizzati principalmente dal clero e dall'aristocrazia, gli occhiali divennero un potente simbolo di cultura e di ricchezza. Lo sviluppo successivo di maggiore rilievo fu l'introduzione nel XVII secolo di occhiali montati a forma di "lorgnette" oppure occhiali a forbice (così chiamati per la forma del manico). Si trattava di un oggetto di perfetto complemento alla moda dandy del tempo e spesso veniva ornato in modo elaborato con l'aggiunta di oro, argento e madreperla.
Circa cent'anni più tardi il design della montatura venne rivoluzionato dall'introduzione degli "occhiali a tempia", i primi con l'uso delle stanghette generalmente in acciaio. Verso la fine del XIX secolo, i produttori introdussero l'uso della plastica per la manifattura delle montature, offrendo alla clientela una scelta ancora più ampia di modelli e stili.
I primi occhiali venivano montati con lenti convesse in berillio o quarzo presente in natura; in tal modo era possibile correggere solo la presbiopia degli anziani. Successivamente il vetro sostituì questi materiali e dal XV secolo apparvero anche le lenti concave per i miopi.
Il periodo dell'Illuminismo fruttò la scoperta delle lenti bifocali, mentre le lenti a contatto, ampiamente ritenute il frutto dell'ingegno di Leonardo da Vinci nel lontano 1508, vennero applicate per la prima volta alla fine del XIX secolo. Il periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale vide l'invenzione delle lenti oftalmiche in resina, mentre nel 1970 vennero introdotte nel mercato le lenti a contatto morbide.